amici del manteca
Questa rubrica si propone di diventare un appuntamento fisso con tutti gli amanti della buona tavola e del buon vino. Settimanalmente in questo sito troverete una o più ricette che il Manteca avrà realizzato per voi. Ovviamente resto a vostra disposizione per qualsiasi domanda o chiarimento.
Buon appetito...Manteca
Buon appetito...Manteca
lunedì 4 maggio 2020
venerdì 17 aprile 2020
martedì 14 aprile 2020
martedì 10 ottobre 2017
PISELLI A CECAMARITI (Pisieddhi a cecamariti cu li muersi)
Questo piatto fa parte delle ricette povere della cucina
salentina. Il nome “Cecamariti” o acceca mariti sembra
derivare dal fatto che le donne ingannassero i mariti con questo
piatto che veniva preparato all’ultimo momento.
Piatto talmente buono che il povero marito credeva che la moglie si fosse indaffarata tutto il giorno in cucina mentre lei, in realtà, si era fatta gli “affari suoi...” Questo è un piatto a base di verdure che può essere accompagnato con pezzi di pane raffermo fritti nell’olio (muersi).
Il nome dialettale del piatto è Pisieddhi a cecamariti cu li muersi.
Ingredienti:
300 gr di piselli secchi (oppure 600 gr di freschi)
300 gr di cime di rape
400 gr di cicoria
1 broccolo romano
5-6 pomodori
2 spicchi d’aglio
peperoncino q.b.
olio extravergine d’oliva
sale q.b.
Preparazione:
Se usate i piselli secchi metteteli a bagno per dodici ore e poi lessateli sino a cottura. In una pentola, meglio se in terracotta fate insaporire l’olio con gli spicchi d’aglio, quindi aggiungete le cime di rapa, il broccolo e la cicoria che avrete lessato a parte.
Aggiungete i pomodori tagliati a pezzi e i piselli.
Regolate di sale e peperoncino e fate saltare il tutto, a fuoco vivo, per qualche minuto in maniera che i sapori si amalgamino. Aggiungete i pezzi di pane fritti e servite ben caldi con un generoso giro di olio extravergine. Se piace si può aggiungere una manciata di prezzemolo. Da provare...credetemi.
Questo piatto è ottimo anche per condire un piatto di pasta con una generosa manciata di pecorino.
Piatto talmente buono che il povero marito credeva che la moglie si fosse indaffarata tutto il giorno in cucina mentre lei, in realtà, si era fatta gli “affari suoi...” Questo è un piatto a base di verdure che può essere accompagnato con pezzi di pane raffermo fritti nell’olio (muersi).
Il nome dialettale del piatto è Pisieddhi a cecamariti cu li muersi.
Ingredienti:
300 gr di piselli secchi (oppure 600 gr di freschi)
300 gr di cime di rape
400 gr di cicoria
1 broccolo romano
5-6 pomodori
2 spicchi d’aglio
peperoncino q.b.
olio extravergine d’oliva
sale q.b.
Preparazione:
Se usate i piselli secchi metteteli a bagno per dodici ore e poi lessateli sino a cottura. In una pentola, meglio se in terracotta fate insaporire l’olio con gli spicchi d’aglio, quindi aggiungete le cime di rapa, il broccolo e la cicoria che avrete lessato a parte.
Aggiungete i pomodori tagliati a pezzi e i piselli.
Regolate di sale e peperoncino e fate saltare il tutto, a fuoco vivo, per qualche minuto in maniera che i sapori si amalgamino. Aggiungete i pezzi di pane fritti e servite ben caldi con un generoso giro di olio extravergine. Se piace si può aggiungere una manciata di prezzemolo. Da provare...credetemi.
Questo piatto è ottimo anche per condire un piatto di pasta con una generosa manciata di pecorino.
Buon
appetito…
Il manteca.
Il manteca.
lunedì 21 agosto 2017
BUCANEVE (crespelle con ricotta, mascarpone e spinaci)
La
ricetta dei bucaneve è nella mia mia famiglia da tanti anni ed
è una ricetta alla quale sono particolarmente legato. Mia madre,
Isabella Verdi, la realizzò per anni quando dagli anni sessanta
gestiva il Ristorante Verdi di Castelvetro Piacentino. La ricetta non
era sua ma era stata data, dalla cuoca di un ristorante di
Fiorenzuola d’Arda, a mio padre Rolando Gerardini che nel 1960 era
a Fiorenzuola in quanto direttore dell’autogrill Pavesi e che
spesso si recava in quel ristorante ad assaporare quel piatto.
Qualche anno dopo mia madre e mio padre aprirono un loro ristorante a
Castelvetro e fecero di quella ricetta uno dei piatti forti del
locale.
Ingredienti
(per le crespelle)
3
uova medie
270
gr di latte
100
gr di farina
un
pizzico di sale
Ingredienti
(per il ripieno)
250
gr di ricotta
150
gr di mascarpone
100
gr di grana padano
qb
di sale, pepe, noce moscata
un
pugno di spinaci lessati e ben scolati
Preparate
le crepes, sbattendo le uova assieme alla farina passata al setaccio
(va bene anche un colino), un pizzico di sale e 270 gr di latte, se
avete una frusta il lavoro verrà sicuramente meglio. Una volta che
il composto sarà privo di grumi e ben amalgamato copritelo e
lasciatelo riposare per un oretta.
Lessate gli spinaci in acqua
bollente salata, strizzateli molto bene e fateli raffreddare.
Tritateli finemente con la mezzaluna o con il coltello. Amalgamateli
con la ricotta, il mascarpone, il grana e aggiustate di sale, pepe e
noce moscata.
Scaldate una padella in ferro o
antiaderente bassa di circa 21 cm di diametro ed ungetela leggermente
con uno straccio unto con un filo d’olio. Mettete un mescolo del
composto che avete preparato per le crepes nella padella in modo che
si formi un sottile strato del prodotto su tutta la superficie.
In pochi secondi la crepes sarà cotta , giratela con una spatola sull’altro lato per qualche secondo, indi mettetela su un piatto.
Ripetete l’operazione sino a quando il composto sarà terminato, con le dosi che vi ho dato dovreste ricavare cinque crepes. Aiutandovi con un coltello, spalmate il ripieno sulle crepes quindi arrotolatele. Una volta arrotolate riempite i lati con un poco di ripieno.
Tagliate questi rotoli in maniera da ottenere 7 pezzi da ognuno. Prendete una teglia da forno, se avete dei piccoli tegamini è meglio, ed iniziate a mettere sul fondo qualche cucchiaio di sugo di pomodoro (preparato con pomodoro, olio extravergine, aglio, sale e pepe) tenuto molto fluido (la ricetta originale prevedeva di usare un ragù molto fluido),
disponete i rotolini in piedi e copriteli con besciamella.
La besciamella lascerà intravedere i rotolini che daranno l’effetto del bucaneve quando sbuca dalla bianca coltre di neve. Completate il tutto aggiungendo un poco di grana e qualche pezzetto di burro. Ponete in forno a 200 gradi per 10-12 minuti e servite ben caldo.
Manteca
lunedì 19 giugno 2017
RUSTIN NEGA'A (Arrostini annegati)
Rustin negàa (arrostini annegati) sono una colonna portante della antica cucina milanese. Difficile trovarli ancora nella ricetta originale, forse in qualche rara autentica osteria milanese oppure in qualche famiglia che si tramanda la ricetta. Pellegrino Artusi nel suo ricettario la cita come “arrosto morto”.
Ingredienti:
4
nodini di vitello di 200-250
gr
ciascuno50 gr di burro
60 gr di pancetta a cubetti
farina
¼ di litro di vino bianco
¼ di litro di brodo di manzo
3-4 foglie di salvia e un rametto di rosmarino
sale e pepe qb
Procedimento:
La ricetta classica prevede l’utilizzo di nodini di vitello alti circa 2,5-3 cm, infarinateli e fateli rosolare in un soffritto di burro e pancetta.
Unite la salvia ed il rosmarino tritati, regolate di sale e pepe quindi, aggiungete il vino bianco sfumate a fuoco alto per un minuto quindi aggiungete il brodo di manzo sino a coprirli e fate cuocere a fuoco lento per un ora e mezza circa. Iò tutto a tegame coperto. Se dovesse servire ogni tanto aggiungete un goccio di brodo La carne dovrà risultare tenerissima e forarsi senza nessuna difficoltà. Il sugo dovrà risultare estremamente al punto di essere glassati.
Servite ben caldi. Nella ricetta che vedete in foto non ho utilizzato i nodini ma la fesa francese di vitello che è ancora più morbida.
Nella foto principale vedete una versione del piatto, meno ortodossa, con il vitello tagliato più sottile e arrotolato come involtino con una fetta di pancetta all’interno (la preparazione resta identica). Servito su un fondo di polenta è un piatto paradisiaco.
Buon
appetito
il Manteca
il Manteca
mercoledì 26 ottobre 2016
FRISELLE CON STRACCIATELLA E GAMBERI
Ricetta molto
semplice da realizzare che racchiude nella freschezza e qualità
della materia prima il segreto del suo successo.
Consiglio di usare delle friselle all’olio di misura media. Questa specialità della Puglia, a differenza delle friselle di grano duro, non va bagnata con acqua ma è sufficiente l’acqua di vegetazione dei pomodorini e l’olio di oliva.
2 code di gambero
Stracciatella di mozzarella
Pomodorini
Origano
Olio extravergine d’oliva
Sale
Consiglio di usare delle friselle all’olio di misura media. Questa specialità della Puglia, a differenza delle friselle di grano duro, non va bagnata con acqua ma è sufficiente l’acqua di vegetazione dei pomodorini e l’olio di oliva.
Ingredienti:
2 code di gambero
Stracciatella di mozzarella
Pomodorini
Origano
Olio extravergine d’oliva
Sale
Preparazione:
Tagliate a pezzetti
i pomodorini, salateli e conditeli con filo d’olio evo ed origano.
Lasciateli riposare per qualche minuto in maniera che rilascino
l’acqua di vegetazione. Usate quest’acqua per bagnare le friselle
quindi copritele con i pomodorini. Guarnite con un cucchiaino di
stracciatella e con una coda di gambero sgusciata e cotta (poco) al
vapore o (pochissimo) in acqua bollente. Guarnite con una foglia di
menta o di prezzemolo, un giro d’olio evo e servite.
Buon appetito…
Manteca
giovedì 6 ottobre 2016
PASSATINA DI CECI CON GAMBERI (ricetta di Fulvio Pierangelini)
Fulvio
Pierangelini è stato il fondatore del mitico ristorante Gambero
Rosso a San Vincenzo. Ristorante purtroppo chiuso dal lontano 2008.
Pierangelini è l’ambasciatore della cucina mediterranea nel mondo.
Oggi vi voglio presentare uno dei suoi “cavalli di battaglia” più
famosi:
La Passatina
di ceci con gamberi
Ingredienti:
Code di gamberoni 12
4 rametti di prezzemolo
1 Spicchio di aglio
Rosmarino
Olio extravergine d'oliva, Sale e Pepe nero q.b
Code di gamberoni 12
4 rametti di prezzemolo
1 Spicchio di aglio
Rosmarino
Olio extravergine d'oliva, Sale e Pepe nero q.b
Procedimento:
Ho
apportato alcune modifiche non sostanziali alla ricetta rendendola
più confacente alle mie necessità.
Ponete
i ceci secchi in ammollo per circa 12 ore e poi fateli bollire in
acqua salata per circa 45 minuti. Terminata questa operazione passate
i ceci in una padella con un giro d’olio d’oliva, un rametto di
rosmarino, uno spicchio d’aglio e fate insaporire.
Recuperate l’aglio ed il rosmarino e fate passare i ceci al setaccio.
Io ho usato un mixer ad immersione (volevo ottenere una passata molto fine) aggiungendo un filo d’olio e regolando di sale e pepe. Nel frattempo sgusciate le code dei gamberoni, togliete l’intestino e poneteli in acqua bollente per 30-40 secondi al massimo.
Su
un piatto fate un fondo con la passata di ceci, disponete le
code di gambero, un giro d’olio extravergine, un poco di pepe nero
grattugiato al momento, un rametto di prezzemolo per guarnire e
subito in tavola.Recuperate l’aglio ed il rosmarino e fate passare i ceci al setaccio.
Io ho usato un mixer ad immersione (volevo ottenere una passata molto fine) aggiungendo un filo d’olio e regolando di sale e pepe. Nel frattempo sgusciate le code dei gamberoni, togliete l’intestino e poneteli in acqua bollente per 30-40 secondi al massimo.
Buon
appetito…
Il Manteca.
Il Manteca.
domenica 15 novembre 2015
COTICHE CON I FAGIOLINI DELL'OCCHIO ('Fasulin de l'òc cun le cudeghe')
Le cotiche con i
fagiolini dell’occhio (Fasulin de l'òc cun le cudeghe' in
dialetto) sono un antico piatto povero della cucina cremonese e della
bassa piacentina (Castelvetro e Monticelli).
Classico piatto di novembre per tradizione veniva offerto nelle osterie il giorno dei morti. L’oste offriva le cotiche e l’avventore pagava solo il bicchiere di vino.
Il piatto tradizionale prevedeva l’uso delle sole cotiche (la cotenna del maiale) con un poco di strutto, verdure e fagiolini.
Con il tempo la ricetta si è arricchita di altri ingredienti,mantenendo comunque il ruolo di protagonista alle cotiche ed ai fagioli.
Piatto gustosissimo e se accompagnato da un crostone o un pezzo di pane direi che può essere considerato un piatto unico.
Questa ricetta è quella di Isabella e Rolando che, negli anni settanta, ottanta gestivano il Bar ristorante Verdi a Castelvetro P.no.
Classico piatto di novembre per tradizione veniva offerto nelle osterie il giorno dei morti. L’oste offriva le cotiche e l’avventore pagava solo il bicchiere di vino.
Il piatto tradizionale prevedeva l’uso delle sole cotiche (la cotenna del maiale) con un poco di strutto, verdure e fagiolini.
Con il tempo la ricetta si è arricchita di altri ingredienti,mantenendo comunque il ruolo di protagonista alle cotiche ed ai fagioli.
Piatto gustosissimo e se accompagnato da un crostone o un pezzo di pane direi che può essere considerato un piatto unico.
Questa ricetta è quella di Isabella e Rolando che, negli anni settanta, ottanta gestivano il Bar ristorante Verdi a Castelvetro P.no.
Ingredienti:
500 g di cotiche
300 g di fagiolini dell’occhio
100 gr di pancetta
100 gr di mortadella
150 gr di salsiccia
150 gr di carne di coppa
2 spicchi di aglio
1 cipolla
2 carote
1 costa di sedano verde
salvia e rosmarino
2 cucchiai di strutto oppure una noce di burro e 2 cucchiai di olio evo
250 gr di passata di pomodoro
sale e pepe qb.
Procedimento:500 g di cotiche
300 g di fagiolini dell’occhio
100 gr di pancetta
100 gr di mortadella
150 gr di salsiccia
150 gr di carne di coppa
2 spicchi di aglio
1 cipolla
2 carote
1 costa di sedano verde
salvia e rosmarino
2 cucchiai di strutto oppure una noce di burro e 2 cucchiai di olio evo
250 gr di passata di pomodoro
sale e pepe qb.
Mettere i fagiolini dell’occhio a bagno in un recipiente d’acqua fredda per 12 ore. Quindi fate sobollire i fagioli per 30-40 minuti. Salate i fagioli solo alcuni minuti prima che siano pronti. Attenzione il fagiolino deve essere tenero ma non deve disfarsi.
Lavate molto bene le cotiche e mettetele in una pentola coperte di acqua fredda e portatele a bollore, salatela e fate sobbollire sino a quando non risulteranno tenerissime (circa 2 ore). Lasciatele intiepidirele, scolatele, eliminate peli residui che verranno via molto facilmente quindi, tagliatele a listarelle.
Fate un trito con cipolla, carote e sedano, sbucciate l’aglio e fate passare il tutto in un capace tegame ove avrete fatto sciogliere lo strutto. Appena la cipolla e l’aglio cominceranno a rosolare unite la salsiccia, la coppa, la mortadella e la pancetta.
Fate cuocere per
qualche minuto e poi aggiungete le cotiche, il pomodoro, la salvia ed
il rosmarino.
Fate cuocere per circa 20-25 minuti, aggiungendo se
serve un poco di acqua di cottura dei fagioli. Questo piatto deve
essere leggermente brodoso. Aggiustate di sale e pepe ed aggiungete i
fagioli. Fate cuocere il tutto ancora per 10 minuti in modo che i
fagioli prendano il sapore e servite ben caldo accompagnato da un
crostone di pane.
Chi vuole può aggiugere del parmigiano
grattuggiato. Consiglio un vino rosso frizzante tipo un lambrusco.
Buon appetito…
il Manteca.
il Manteca.
domenica 27 settembre 2015
CRAPIATA ( specialità di Matera )
La crapiata è un
piatto tipico di Matera, si mangia per la festa del ringraziamento,
per il raccolto, ogni primo agosto- Questa festa, di antica origine
pagana, prevedeva che ogni contadino donasse una manciata di legumi e
che dopo averli messi a bagno nell'acqua per tutta la notte la
mattina del primo agosto venissero cotti a fuoco lento per diverse
ore. La sera, durante la festa, la crapiata veniva distribuita
gratuitamente nei cortili e nelle strade di Matera.
Io, quando scendo nel meridione, compro sempre i legumi seccati al sole ma, si trovano ormai dappertutto e di buona qualità.
Un consiglio,non usate prodotti in scatola o surgelati
Io, quando scendo nel meridione, compro sempre i legumi seccati al sole ma, si trovano ormai dappertutto e di buona qualità.
Un consiglio,non usate prodotti in scatola o surgelati
Ingredienti:(per 12 persone circa)
120 grammi di fagioli borlotti secchi
120 grammi di fagioli dell'occhio secchi
120 grammi di orzo perlato
120 grammi di farro perlato
120 grammi di piselli secchi
120 grammi di lenticchie
120 grammi di fave secche
120 grammi di ceci secchi
2 grosse cipolle tagliate a grosse fette
1 kg di patate novelle
3-4 gambe di sedano verde
3-4 spicchi di aglio
5 carote a tocchi
15-20 pomodorini pachino o ciliegino
olio evo, sale e peperoncino qb.
120 grammi di fagioli dell'occhio secchi
120 grammi di orzo perlato
120 grammi di farro perlato
120 grammi di piselli secchi
120 grammi di lenticchie
120 grammi di fave secche
120 grammi di ceci secchi
2 grosse cipolle tagliate a grosse fette
1 kg di patate novelle
3-4 gambe di sedano verde
3-4 spicchi di aglio
5 carote a tocchi
15-20 pomodorini pachino o ciliegino
olio evo, sale e peperoncino qb.
Preparazione:
Mettete i ceci, i piselli, i fagioli, le fave a bagno in acqua fredda
per almeno 18 ore, il giorno dopo scolate e lavate bene le granagli,
mettetele in una pentola (io uso una capace pentola di coccio) e
copritele con circa due-3 cm di acqua fredda ed un paio di cucchiai
di olio d'oliva, coprite la pentola e fate cuocere a fuoco lento per
circa un ora. Ogni tanto controllate che nella pentola i legumi non
asciughino troppo, altrimenti aggiungete acqua calda.
Intanto pulite molto bene le patate novelle con la buccia, tagliate a
tocchi il sedano, le carote e a fette la cipolla, pulite l'aglio e
tagliate a metà i pomodorini.
Ora aggiungete le carote, il sedano, la cipolla, l'aglio, le patate con la buccia, i pomodorini, le lenticchie, l'orzo e il farro alla pentola con i
legumi, regolate di sale e peperoncino e fate cuocere a fuoco lento
per circa 45 minuti. Fate sempre attenzione che la zuppa non asciughi
troppo.
Servite con crostini di pane ed un generoso giro di olio extravergine
d'oliva.
Io amo servire la crapiata tiepida e poco brodosa, perché penso che si apprezzi maggiormente la complessità dei sapori di questo arcaico piatto della tradizione contadina.
Buon
appetito
Manteca...
Manteca...
giovedì 20 agosto 2015
SALMONE E GAMBERI IN GUAZZETTO
Un fantastico
secondo di pesce, di facile preparazione e di sicuro successo.
7-8 olive verdi
8-9 gamberetti
1 ciuffo di prezzemolo
sale, pepe, olio evo qb
Mettete da parte il salmone e nella stessa padella fate passare per alcuni minuti in un filo d'olio i pomodorini, il prezzemolo e le olive tagliate a pezzi.
aggiungete ora i gamberetti, che avrete sgusciato, e proseguite la cottura per altri 6-7 minuti.
Dovete regolarvi voi a seconda delle dimensioni del trancio. L'importante che il guazzetto non sia troppo asciutto ma nemmeno troppo brodoso. Servite caldo accompagnato da dei crostini.
Buon appetito…
Manteca
INGREDIENTI (per una
persone)
1 Trancio di salmone
fresco di circa 200 gr
10 pomodorini
pachino7-8 olive verdi
8-9 gamberetti
1 ciuffo di prezzemolo
sale, pepe, olio evo qb
PREPARAZIONE
Ponete un filo di
olio in una padella e a fuoco vivo fate passare il trancio di salmone
su tutti i lati sino ad ottenere una croccante crosticina.
Mettete da parte il salmone e nella stessa padella fate passare per alcuni minuti in un filo d'olio i pomodorini, il prezzemolo e le olive tagliate a pezzi.
Abbassate il fuoco, aggiungete un filo di acqua e
aggiustate di sale e pepe. Dopo 5-6 minuti ponete il salmone nel
sughetto e proseguite la cottura, coprendo la padella, per 6-7 minuti
aggiungete ora i gamberetti, che avrete sgusciato, e proseguite la cottura per altri 6-7 minuti.
Dovete regolarvi voi a seconda delle dimensioni del trancio. L'importante che il guazzetto non sia troppo asciutto ma nemmeno troppo brodoso. Servite caldo accompagnato da dei crostini.
Buon appetito…
mercoledì 12 agosto 2015
PESCHE RIPIENE CIOCCOLATO E AMARETTI
Antico
dolce della tradizione piemontese, di facile realizzazione ma, di
grande soddisfazione.
INGREDIENTI per tre persone
Amaretti gr 50
Burro gr 30
6 pesche
una cucchiaiata di cacao amaro
un bicchiere di vino bianco
PREPARAZIONE
dividere
va metà le pesche, togliere il nocciolo e con un cucchiaio
asportare parte della polpa per aumentare le dimensioni del foro ove
era contenuto il nocciolo.
In un contenitore tritate gli amaretti,
aggiungete il cacao, lo zucchero e la polpa delle pesche. Amalgamate
bene il tutto e riempite le mezze pesche.
Mettetele in una pirofila
imburrata, aggiungete un bicchiere di vino sul fondo, cospargetele
con lo zucchero, aggiungete un ricciolo di burro su ogni pesca ed
infornate a forno caldo (180-190 gradi) per 35-40 minuti.
Servitele
calde ma, sono molto buone anche fredde.
Buon
appetito…
Manteca
giovedì 29 gennaio 2015
BOEUF (manzo) BOURGUIGNON
Il boeuf o manzo alla bourguignon è un piatto classico della cucina
francese. Come importanza è paragonabile al nostro brasato al barolo, entrambi
erano piatti poveri con l’esigenza di rendere tenere parti di carne meno nobili
tramite lunghe cotture. Col tempo, questi piatti, hanno trovato giusta
collocazione ai vertici della gastronomia. Il boeuf bourguignon, originario
della Borgogna, è il classico piatto delle feste, quando tutta la famiglia si
ritrova. Sicuramente deve la sua fama, oltre all’incredibile bontà, al fatto
che il mitico chef Escoffier ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia. Questa
ricetta è abbastanza complessa ma, credetemi, tanto lavoro sarà sicuramente
ripagato da un piatto indimenticabile.
INGREDIENTI per 6 persone:
1,2 kg di polpa di manzo (usate la pernice detta anche cappello del prete)
150 gr di pancetta affumicata (tesa)
1 bottiglia di vino bourgogne (è ammesso anche il chianti)
200 gr di carote
200 ml di brodo
50 gr di concentrato di pomodoro
2 spicchi di aglio
2 foglie di alloro
olio extravergine d’oliva
farina 00
sale e pepe qb
Scalogno o cipolline
400 gr di scalogni
20 gr di burro
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di acqua
sale e pepe qb
200 gr di funghi champignon (io preferisco usare i porcini)
1 noce di burro
1 foglia di alloro
sale e pepe qb
PROCEDIMENTO:
Tagliate il manzo a cubi di circa 6 cm di lato e un peso di circa 200 gr.
Tagliate la pancetta a pezzi di circa 2 cm di lato.
Infarinate la carne e fatela rosolare in una padella antiaderente con un filo
d’olio.
Togliete la carne e nella stessa padella fate rosolare la
pancetta.
Togliete la pancetta e versate il vino nella padella,
portate il vino ad ebollizione per qualche secondo per far evaporare l’alcol.
Ponete la carne, la pancetta ed il vino in una pirofila da forno dotata di
coperchio. Aggiungete le carote tagliate a pezzi grossolani, l’aglio sbucciato
e spremuto, le foglie di alloro, il brodo ed il concentrato di pomodoro.
Mettete la pirofila sul fuoco e quando giunge a bollore
ponetela, con il coperchio, in forno preriscaldato a circa 170 gradi.
Dopo circa un ora aggiustate di sale e pepe. Ogni tanto controllate che il liquido non evapori troppo, eventualmente aggiungete un poco di brodo. Fate cuocere per circa 3 ore, sino a quando la carne si forerà facilmente con uno stecchino o una forchetta.
Dopo circa un ora aggiustate di sale e pepe. Ogni tanto controllate che il liquido non evapori troppo, eventualmente aggiungete un poco di brodo. Fate cuocere per circa 3 ore, sino a quando la carne si forerà facilmente con uno stecchino o una forchetta.
Mentre la carne cuoce lentamente prepariamo gli scalogni.
Pelateli lasciandoli interi e dopo aver fatto sciogliere il burro in una
padella fateli saltare per qualche minuto. Aggiungete il vino e l’acqua,
aggiustate di sale e pepe e fate sobbollire lentamente sino a quando il liquido
sarà quasi completamente evaporato e gli scalogni risulteranno teneri al tatto
(circa 30 minuti per scalogni di piccola dimensione).
Cercate di trovare gli scalogni di piccola dimensione e di girarli lentamente per evitare che si rompano.
Cercate di trovare gli scalogni di piccola dimensione e di girarli lentamente per evitare che si rompano.
In un'altra padella fate sciogliere il burro e a fiamma viva
fate saltare il funghi assieme ad una foglia di alloro per circa 8-10 minuti e
aggiustate di sale e pepe.
Levate la carne dal forno e se il sugo risulta troppo lungo
fatelo addensare sul fuoco o usate della fecola di patate, se risulta troppo
stretto allungatelo con del brodo.
Aggiungete i funghi e lo scalogno alla carne e servite
portando la casseruola al centro della tavola. Se servite in piatti singoli
tenete gli scalogni a parte e aggiungeteli al piatto dopo aver versato la
carne.
Buon appetito…
Il manteca
lunedì 22 dicembre 2014
BOMBETTE DI CISTERNINO
Le bombette sono un gustosissimo piatto estremamente diffuso nelle murge. Sembra siano nate dall’intuizione di un macellaio d’Altamura nei primi anni ottanta ma, hanno trovato la loro consacrazione presso le macellerie con fornello di Cisternino. Non esiste una vera e propria ricetta ufficiale in quanto si prestano a svariate interpretazioni. Questa è la mia:
Ingredienti (per 6 persone o 18 bombette)
18 fette sottili di coppa di maiale o capocollo
18 fette di pancetta dolce
200 gr di caciocavallo o provolone dolce
prezzemolo
sale e pepe
olio extravergine
pane grattato
Preparazione
Tagliate con un’affettatrice le fettine di capocollo, se non l’avete fatevele tagliare dal vostro macellaio, l’importate è che siano estremamente sottili, tipo carpaccio.
Stendetele su un tagliere, conditele con un pizzico di sale e di pepe e stendeteci una fettina sottile di pancetta.
Tagliate il caciocavallo o il provolone in sottili fettine, adagiatele sulla pancetta e condite il tutto con un pizzico di prezzemolo tritato.
Prendete i lembi laterali della fettina di capocollo e piegateli in maniera di coprire la pancetta ed il formaggio.
Avrete ottenuto una striscia che andrete ad arrotolare per ottenere la classica forma della bombetta. Ungetela per bene nell’olio extravergine e poi passatela nel pane grattato.
Vi consiglio di infilare 2 o 3 bombette in uno spiedino di legno intervallandole con un pezzo di cipolla rossa di Tropea (facoltativo). Le bombette andrebbero cotte sulla brace ma, si ottengono ottimi risultati anche al forno. Poggiatele su una teglia ricoperta di carta forno e cuocetele per circa 15 minuti a 180 gradi, azionate il grill per 3-4 minuti a 200 gradi per dare una bella doratura al pan grattato.
Buon appetito…
Il Manteca
giovedì 2 ottobre 2014
BRACIOLE DI MAIALE CON PATATE E CIPOLLE
Piatto gustoso, di semplice realizzazione e dai costi
contenuti. Questa tecnica di cottura della braciola o del nodino di maiale ha
il pregio di rendere la carne tenera e saporita. Cosa di non secondaria
importanza è di realizzare anche un favoloso contorno, patate e cipolle, mentre
cuocete la carne.
Ingredienti:
6 braciole di maiale
3 grosse cipolle
6 patate
2 rametti di rosmarino
3 foglie di salvia
2 spicchi d’aglio
10 pomodorini
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe nero qb
Procedimento:
Ungete con olio evo una teglia da forno, ricopritela con le
cipolle tagliate a fette sottili. Sopra le cipolle mettete uno strato di patate
sempre tagliate a fette sottili.
Aggiungete sale, pepe e due spicchi d’aglio
interi ai lati della teglia. Ponete le braciole di maiale, che avrete prima
massaggiato con sale e pepe, in un unico strato, prestando attenzione che non
si sovrappongano.
Ripetete l’operazione iniziale ricoprendo il tutto con uno
strato di cipolle e uno di patate. Aggiungete pomodorini tagliati a pezzi,
sale, pepe, rosmarino e salvia.
Condite il tutto con un abbondante giro d’olio
evo, coprite le teglie con carta alluminio e mettete in forno a 200 gradi per
circa 90 minuti.
Dopo circa 70 minuti
togliete la carta alluminio per far prendere colore alle patate e asciugare il
liquido di cottura.
Servite ben caldo.
Buon appetito…
Manteca
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